domenica 3 maggio 2009

SQUALO ELEFANTE VITTIMA DELLE RETI A SANTA MARGHERITA LIGURE

Riporto quanto scritto sul sito della Repubblica:

FINISCE NELLA RETE UNO SQUALO - ELEFANTE
Repubblica — 30 luglio 1996 pagina 20 sezione: CRONACA SANTA MARGHERITA LIGURE



"Hanno catturato uno squalo" la voce, tra curiosità e timore, compie rapidamente il giro delle spiagge di Santa Margherita Ligure, rinomata località balneare della Riviera di Levante, nel primo pomeriggio di ieri. Sulla banchina del porto è appena rientrato Manlio Tanberi, pescatore professionista: il suo gozzo ha trainato a riva, un grande pesce, uno squalo-elefante. Lì si è formato un consistente numero di curiosi, i marinai stentano a contenere le persone che vogliono vedere con i loro occhi lo squalo. Una "figura imponente": quasi sei metri di lunghezza, oltre una tonnellata di peso, mezzo metro circa di apertura della bocca, un metro la larghezza della pinna. A tranquillizzare tutti arriva il parere di Piero Cevasco, veterinario della Usl 4: "Il pesce è innocuo per l' uomo - dice il veterinario - ha una dentatura debole, simile a quella dei delfini. Si tratta di uno squalo elefante, nome scientifico cetorhinus maximus, si nutre solo di piccoli pesci e plancton". Un esemplare che non è raro nel mar Mediterraneo, può raggiungere i 14 metri, ma non assale l' uomo. Manlio Tanberi, in porto, vive il suo momento di gloria: "Lo squalo - racconta con entusiasmo - è finito nelle mie reti ' da posta' che avevo gettato a circa un miglio al largo dal porto, su un fondale di circa 35 metri. Il pesce era ormai morto, così ho deciso di portarlo a riva". Marinaio e veterinario ammettono che non gli era mai capitato di vedere un esemplare così "imponente" e forniscono una ipotesi sulla causa della morte del pesce elefante: "Potrebbe essere morto a seguito di un parto, avvenuto recentemente, come si può osservare esaminando il corpo". Lo squalo costituisce l' attrazione della giornata: sulla banchina c' è chi sgomita per poter avere una foto a fianco della carcassa, tutti chiedono spiegazioni. "Adesso ci penserò due volte prima di fare il bagno" si lascia scappare Silvio, 14 anni. Il comandante del Circomare di Santa Margherita, Giuseppe Troina cerca di calmare gli animi: "La balneazione rimane sicura, l' importante è non creare allarmismi".


Una cosa è certa: la balneazione rimane sicura anzi, non è certo a causa degli animali che potrebbe essere in pericolo, ma quando sarà sicura la vita nel mare?

Lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) è un grosso squalo planctonofago, si nutre cioè di plancton, che filtra per mezzo delle brachiospine, 5 grosse lamelle disposte ad anello attorno al capo. Questo grosso pesce filtra circa 2 tonnellate d'acqua all'ora, può arrivare a 10 metri di lunghezza e superare le 5 tonnellate di peso.
Purtroppo come tutti gli animali che nuotano in acque libere, anche lo squalo elefante è vittima delle reti dei pescatori che rappresentano dei veri e proprio muri galleggianti dove rimangono intrappolati delfini, squali, tartarughe e tutti i grossi animali che non riescono a vederli e ad evitarli.
Le reti, e questo caso ne è prova, sono per la maggior parte delle volte mortali. Un delfino che rimane intrappolato non può tornare in superficie ad ossigenare i polmoni e uno squalo bloccato non può nuotare e assicurare l'ossigenazione delle branchie con l'avanzamento. Mammiferi o pesci che siano gli animali che finiscono nelle reti rischiano la morte per soffocamento.
Ora, nel guardare queste foto cerchiamo di capire il perchè dovremmo essere noi ad avere paura di loro!























Ricordiamolo così:


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